141 tour – Il Tour dei 141 comuni della provincia di Varese http://141tour.varesenews.it Il Tour dei 141 comuni della provincia di Varese Wed, 09 Aug 2017 13:37:24 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.8.15 Girotondo intorno al lago http://141tour.varesenews.it/2015/09/27/girotondo-intorno-al-lago/ Sun, 27 Sep 2015 08:09:06 +0000 http://141tour.varesenews.it/?p=1019 L’ultima settimana piena del 141Tour edizione Expo, ci ha portato a “circumnavigare” i paesi che fanno da corona al lago di Varese. Tante realtà diverse fra loro: da comuni minuscoli e appartati a realtà come Gavirate che hanno le dimensioni, i servizi e la vivacità di una piccola cittadina.

A Comerio abbiamo trovato una comunità vivace e un paese davvero ricco di luoghi piacevoli e curiosità, con molti legami con la storia industriale del cibo, dall’ex fabbrica del Caffè Hag alla sede della Whirlpool. Servizi che funzionano e strutture per la ricettività turistica ne fanno un luogo bello da vivere e anche una meta per qualche giorno di vacanza.

LA TAPPA DI COMERIO

Gavirate resta il centro più importante del territorio che circonda il lago di Varese, e conferma la sua vocazione commerciale con molti negozi, servizi per i cittadini e il turismo. Tutte da scoprire le sue frazioni, dove si nascondono vere perle, come il Chiostro di Voltorre.

LA TAPPA DI GAVIRATE

Bardello è un piccolo paese dove sono ancora vive tradizioni e attività intimamente legate al lago: dalla pesca alla regolazione delle acque ancora manuale. Un luogo dove si respirano atmosfere suggestive e sembra quasi di essere fuori dal tempo.

LA TAPPA DI BARDELLO

Malgesso, complice la vicinanza con Cassinetta e Travedona, ha risentito molto della presenza di Ignis abbandonando ogni vocazione agricola. Oggi si vorrebbe ritrovare una vocazione turistica affidando soprattutto alla Pro Loco e al parco Din Don le velleità ricreative su cui costruire una proposta più ampia.

LA TAPPA DI MALGESSO

Silenzio e natura sono invece le caratteristiche di Bregano una terrazza affacciata sulla palude dell’antico lago di Biandronno, oggi quasi esclusivamente una residenza tranquilla e discreta per i suoi abitanti. Un centro che non ha più servizi e che attrae proprio per la sua dimensione isolata.

LA TAPPA DI BREGANO

Meno appassionata di pesca ma sicuramente amante del lago è Biandronno che un tempo si affacciava su due bacini, di cui uno ora è paludoso e abbandonato a se stesso. La sua storia di lago è rimasta, però, marginale sia per la presenza del grosso gruppo industriale oggi Whirlpool e un tempo Ignis, che segnò profondamente lo sviluppo economico dell’area, sia per la ferita mai rimarginata legata al possesso dell’isolinoVirginia, regalato dal Marchese Ponti al Comune di Varese ma che Biandronno rivendica come parte integrante della sua storia.

LA TAPPA DI BIANDRONNO

La settimana si è conclusa con Cazzago Brabbia, piccolo comune di meno di mille abitanti che ha fatto delle radici e del recupero delle tradizioni un moto d’orgoglio. Sarà per la presenza di due degli ultimi 4 pescatori professionisti, sarà perché c’è la sede storica della cooperativa di pescatori che nel 1921 acquisì i diritti di pesca dal Marchese Ponti, sarà perché qui troviamo Betty e Chicco Colombo che sanno interpretare teatralmente le storie antiche e folcloristiche : il piccolo borgo riesce ancora a emozionare con le sue salde radici lacustri.

LA TAPPA DI CAZZAGO BRABBIA

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Tra boschi e lago piccoli tesori e paesi da riscoprire http://141tour.varesenews.it/2015/09/20/tra-boschi-e-lago-piccoli-tesori-e-paesi-da-riscoprire/ Sun, 20 Sep 2015 14:50:58 +0000 http://141tour.varesenews.it/?p=1003  

mucche

Dalla Valcuvia al lago di Varese per sei tappe affascinanti e ricche di storie. La settimana del 141Tour che si è che si è appena chiusa è stata un pochino “umida” ma ci ha riservato luoghi incantevoli e ricchi di sorprese, comunità vivaci, progetti educativi interessanti e molte occasioni di crescita.

A Cuvio abbiamo salutato la Valcuvia dove siamo stati per molti giorni, lasciandoci alle spalle una realtà vivace e davvero preziosa sotto il punto di vista turistico e ambientale

GUARDA LA TAPPA DI CUVIO

Sempre affascinante Castello Cabiaglio, un paese piccolo ma che ha saputo dimostrare che le idee contano più delle dimensioni, il suo asilo e le strutture ricettive presenti sono il motore che sta facendo rinascere il borgo.

GUARDA LA TAPPA DI CASTELLO CABIAGLIO

Brinzio meritava una bella giornata di sole, ma anche con la pioggia ci ha mostrato le sue tante bellezze, la storia e il rapporto con una natura che da secoli nutre il corpo e lo spirito.

GUARDA LA TAPPA DI BRINZIO

A Casciago abbiamo potuto toccare con mano come i temi di Expo e in particolare l’attenzione al cibo e ad una corretta alimentazione abbiano fornito lo spunto per attività educative stimolanti e intelligenti.

GUARDA LA TAPPA DI CASCIAGO

Anche Luvinate ci ha lasciato il ricordo di una comunità viva e attenta, svelandoci anche diverse mete interessanti per passeggiate e attività all’aria aperta.

GUARDA LA TAPPA DI LUVINATE

Barasso infine ci ha fatto scoprire un paese dinamico, con tanto verde, servizi per il tempo libero e associazioni che si danno da fare per la comunità.

GUARDA LA TAPPA DI BARASSO

 

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Un pezzo di Valcuvia ricco di tesori http://141tour.varesenews.it/2015/09/13/un-pezzo-di-valcuvia-ricco-di-tesori/ Sun, 13 Sep 2015 15:10:23 +0000 http://141tour.varesenews.it/?p=1011 La settimana di tour che si è appena conclusa ha acceso i riflettori su un pezzo di Valcuvia ricco di tesori, a volte conosciuti e altre riscoperti. Su e giù per le strade che si diramano dalle vie di grande comunicazione di fondo valle emergono panorami, sapori, momenti sociali e passioni che ondeggiano tra il passato e il futuro.

Cittiglio ha piccoli angoli da scoprire come le sue bellissime cascate e la sua Vararo resta sempre una scoperta. Nella piccola frazione c’è ancora chi ama vivere a contatto con la natura e di cose semplici. Si trova l’aria buona e le antiche tradizioni. C’è chi vive di allevamento e agricoltura e chi coltiva rose.

Gemonio ha il cuore nella sua piazza. Come una volta, è lì che ci si incontra. Ha tante attività, piccoli artigiani e porta alto il nome di grandi artisti. Ma sono le persone con tanta voglia di fare a fare la differenza.

Sangiano ti avvolge con la bellezza dei suoi panorami sul lago Maggiore e ti stupisce perché qui è stato aperto uno dei primi supermercati in Lombardia, parliamo del 1975.

Caravate sorprende col suo mulino, la frutta saporita, le aziende agricole che producono anche ottimi salumi, la pista ciclabile tra i campi di mais e le feste dedicate al cibo prodotto localmente.

Cocquio Trevisago si nasconde con le sue tante trattorie e osterie sparse per le varie frazioni. Si respira la passione del trasformare la materia prima con cura. Tante le sagre e gli appuntamenti all’aperto, anche in autunno con le domeniche caldanesi, momenti dove gastronomia e socialità si incontrano grazie alla forza dei tanti volontari che ravvivano le tradizioni. Qui abbiamo scoperto che i ravers non hanno inventato nulla visto che le feste, anche notturne, nel bosco si facevano già prima della Seconda Guerra Mondiale.

Azzio stupisce per le sue storie particolari. C’è un agriturismo vegetariano con un orto piantato e curato seguendo lo zodiaco, c’è un caseificio costruito con legno e ballino di fieno e c’è una pizzeria che prepara impasti a base di farina di canapa.

Orino è un piccolo gioiello dove le strade del centro non sono asfaltate ma lastricate di porfido, l’amministrazione ha irato vita ad una qualità di mela che stava per scomparire (la mela poppina) e il presidente della Pro Loco spinge per la coltivazione della canapa per uso alimentare.

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Una settimana a spasso per la Valcuvia http://141tour.varesenews.it/2015/09/06/una-settimana-a-spasso-per-la-valcuvia/ Sun, 06 Sep 2015 07:13:49 +0000 http://141tour.varesenews.it/?p=995 Una valle con una propria tipica identità storica, radicata da anni sul territorio delimitati dai corsi d’acqua che scendono a valle. Tante piccole perle impreziosiscono il territorio e la vita della Valcuvia, di cui Cuveglio ne è il centro più rappresentativo.

Partiti da Bedero Valcuvia, un centro abitativo antico contornato da bei paesaggi e una vita che guarda all’estero, come la festa per il gemellaggio con la Lituania o le celebrazioni ecuadoregne per la Madonna del Visne.

Masciago Primo ha come perla l’allevamento di cavalli “il Moniscione” con i purosangue arabi di grandissimo valore che riscuotono successi in tutto il mondo.

GUARDA LA TAPPA DI MASCIAGO PRIMO

A Ferrera di Varese ci sono le cascate del Margorabbia che impreziosiscono il territorio comunale, mentre a Cassano Valcuvia le trincee sul colle San Giuseppe sono le cicatrici di una storia che ancora oggi lascia tanti punti di domanda. Il nuovo polo con il museo del comune è un fiore all’occhiello ancora tutto da scoprire.

GUARDA LA TAPPA DI FERRERA

GUARDA LA TAPPA DI CASSANO VALCUVIA

A Rancio il progetto di recupero della mini-centrale idroelettrica è un esempio virtuoso di ciò che si può fare se ci sono le persone e le idee giuste, mentre Duno vive dei due poli: il centro di ricerca dei medici e il San Martino, che identificano il paese.

GUARDA LA TAPPA DI RANCIO VALCUVIA

GUARDA LA TAPPA DI DUNO

Cuveglio è il raccordo tra tutti questi paesi, facendo da connettore della Valcuvia. Con le sue frazioni Cavona e Vergobbio attivissime, è il vero baricentro della vallata che unisce il lavenese con il luinese.

GUARDA LA TAPPA DI CUVEGLIO

A Casalzuigno le due eccellenze sono la magnifica Villa della Porta Bozzolo, gestita e curata con cura anche grazie al Fai, e Arcumeggia, che in questi giorni oltre agli affreschi sui muri, vede alzare ulteriormente il livello artistico con Wood Gallery, la mostra a cielo aperto delle statue di legno.

GUARDA LA TAPPA DI CASALZUIGNO

Brenta è un paese che continua a rinnovarsi e che crede fortemente nella forza delle associazioni. Grazie alla collaborazione con l’artista Andrea Sala, il comune sta dando un volto artistico al centro storico, che si sta arricchendo di mosaici degni di una galleria d’arte.

GUARDA LA TAPPA DI BRENTA

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Quelle quattro valli che fanno innamorare http://141tour.varesenews.it/2015/08/30/quelle-quattro-valli-che-fanno-innamorare/ Sun, 30 Aug 2015 13:07:05 +0000 http://141tour.varesenews.it/?p=989 Centri storici da scoprire, con ricchezze che nulla hanno da invidiare a ben più blasonati comuni, magari anche di altre regioni. Forte e rara partecipazione alla vita civica. E tanto, tanto verde.

E’ stata una settimana ricca quella del 141tour che è partito da Marchirolo per concludersi a Valganna. Nella nostra scorribanda alla ricerca di tradizioni, storie e sapori abbiamo nei fatti toccato più valli (almeno quattro) fra Valtravaglia, Valcuvia Valganna e Valmarchirolo.

Abbiamo incontrato paesi con castagni provenienti da diverse latitudini (Cugliate Fabiasco), cittadine legate a doppio filo col proprio corso d’acqua, come Mesenzana, o luoghi legati alla cultura che attira amanti della pittura da tutto il mondo, come a Montegrino Valtravaglia. Cunardo, dove le tradizioni fioriscono in un festival che attira partecipanti da tutto il mondo, e Valganna, con due frazioni d’oro – Mondonico e Boarezzo – che da sole varrebbero una preghiera al gusto, e al bello: sono paesi da cartolina.

Grantola, paese dai tanti misteri e ricchezze. Marchirolo, che stupisce per un bellissimo agriturismo (Alpe dei Fiori) e Marzio, dove il turismo è nell’aria ma non nelle stanze d’albergo (le tre strutture faticano a vivere col turismo tout court). Chiude il cerchio Brissago Valtravaglia, patria del gusto, delle tradizioni e degli animali.

Tutti questi paesi hanno in comune il fatto che fanno sentire i visitatori a casa al  primo incontro. Vale la pena visitare questi luoghi per una scampagnata o, se arrivate da lontano, anche per molto di più.

TUTTE LE TAPPE DEL 141TOUR

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Tra lo splendore dei Laghi e dei Monti http://141tour.varesenews.it/2015/08/23/tra-lo-splendore-dei-laghi-e-dei-monti/ Sun, 23 Aug 2015 12:56:49 +0000 http://141tour.varesenews.it/?p=985 Sono stata fortunata, in questa settimana di tour: credo di avere visto alcuni dei luoghi più belli di questa provincia. Mi sono drogata di panorami mozzafiato, ho vissuto eternamente in vacanza, tra monti e scorci di lago stupendo. E ho portato a casa, come ricordo e insegnamento, una cosa: siamo seduti su un vero tesoro, che può renderci tutti più belli, più felici e anche più sistemati economicamente: ma non lo conosciamo abbastanza. Speriamo che questo tour abbia fatto la sua parte per farvelo vedere.

Maccagno con Pino e Veddasca è un comune di meno di tremila abitanti, ma con una incredibile varietà di scenari. Sono passati da una stazione sciistica a 1200 metri sul mare e spiagge di lago che stavano a 200 metri sul mare. Ho visto il turismo vero, quello raro nella provincia, quello dei villeggianti che soggiornano due-tre settimane e arrivano da Germania e Olanda, e la montagna vera, quella con gli agricoltori di quei territori. Ho visto persone fare chilometri a piedi tra una frazione e l’altra, e panchine ovunque perché quella è davvero un abitudine di chi abita lì, non solo un piacere da turisti.
A me però restano negli occhi soprattutto dei riflessi di lago meravigliosi, che non fanno rimpiangere il mare. E non ho esagerato dicendo che abbiamo visto una potenziale “via dell’amore” come alle Cinque terre, e un’acqua che può far considerare questa zona la Sardegna dei Laghi.
Eppure, è un territorio che per i varesini è ancora tutto da scoprire: non perdete questa occasione.

IL LIVE DA MACCAGNO CON PINO E VEDDASCA

Agra è persino che non è del paese si sente “del paese”: il piccolo comune montano, che del paese di montagna conserva tutte le caratteristiche – dalla vita serena degli abitanti al rispetto per chi cammina – è dominato dal lago Maggiore, che ne costituisce una splendida cornice. E, per questo, conserva ancora molti abitanti “estivi”, che provengono soprattutto dalla parte padana della provincia, o da Milano. Case “per fare campagna” che catapultano in poche decine di minuti una persona dalla malsana città alla montagna più pura. Ma che fa sentire anche chi passa solo l’estate “uno di lì”: una sensazione rara e preziosa, ancor più dei loro meravigliosi belvedere sul Maggiore.

IL LIVE DA AGRA

Dumenza ha diversi punti sorprendenti: il primo è quanta cultura, silenziosamente, è passata di lì o li è nata. Dal geniale cuoco cinquecentesco Bartolomeo Scappi all’artista Bernardino Luini (che di cognome, in realtà faceva Scappi pure lui), da Chiara a Prezzolini: il tasso di arte nata o passata da li è sorprendente. Il secondo è che non mi aspettavo una così vera e straordinaria gita in montagna, con ben due rifugi e ristori in punti mozzafiato.
Ma la cosa che mi ha stupito di più è la sua sorprendente capacità ricettiva. Dimenticatevi gli alberghi: qui ci sono mille modi diversi per passarci un weekend. Ostelli, fattorie, centri spirituali, rifugi montani, case vacanze, bed and breakfast… Tanto da farmela pensare come la capitale dell’alloggio alternativo. Se amate la montagna, quella che “si fa” col bastone da trekking e le pedule, Dumenza fa per voi molto più di quanto pensiate. Mettete però nello zaino anche il pigiama: vale la pena di passarci anche la notte.

IL LIVE DA DUMENZA

Su Curiglia con Monteviasco avevo un pregiudizio positivo. Così, prima di partire, ero convinta di vedere la “solita” meraviglia, ma in fondo già nota: la funivia, Monteviasco, Piero, le case di pietra..  E invece è riuscita a sorprendermi ancora. Con un inaspettato bel tempo, ma soprattutto con luoghi che ancora non mi erano noti (e forse non sono noti nemmeno a molti varesini) e che potrebbero tranquillamente fare parte delle tappe più prestigiose degli amanti della montagna estiva, dei trekker veri.  Benedico la Panda 4X4 che mi ha portato all’Alpone, all’ennesima fantastica vista, alla selva di indicazioni di sentieri che ha nei suoi crocicchi. Era vent’anni che non vedevo più una montagna così, di quelle che si raggiungono con un’ora di camminata a piedi.
Ma sono felice anche che esistano volontari appassionati come quelli dell’osservatorio di Monteviasco, che passano la notte a guardare le stelle e il giorno a raccontarle a chi va a trovarli. Comprendo come in una frazione fatta di case di pietre con 50 residenti (Monteviasco) ci siano ben tre ristoranti, e consiglio di fare almeno una volta quella bella e alternativa esperienza enogastronomica. E, infine, sono felice per gli abitanti: che spesso hanno avuto il coraggio di cambiare vita, stregati da un posto difficile, ma magico.

IL LIVE DA CURIGLIA CON MONTEVIASCO

Cremenaga, tra tutti i paesi visitati, è l’unico che non ha, ne ha avuto, una dimensione turistica: una condizione che lo relega in partenza a Cenerentola della settimana, stretto tra giganti della bellezza di monte e di lago.  Ma quello che ho trovato è un paese vivo, vero come gli antichi paesi, che i frontalieri che ogni mattina bevono l’ultimo caffe italiano al bar prima della dogana apprezzano. E un comune che si è scoperto una vocazione ecologica, con la realizzazione da parte di privati e istituzioni, di parecchi pannelli fotovoltaici. Una bella idea, insieme a quella casetta dell’acqua che hanno realizzato sulla provinciale e che ha un successo che va oltre il piccolo paese: è infatti una delle più frequentate della zona, anche grazie al rubinetto disponibile a tutti.

IL LIVE DA CREMENAGA

La mia “gita” a Cadegliano Viconago, lo ammetto, è stata una totale scoperta: non solo non avevo alcuna idea di che tipo di paese fosse, ma nemmeno di dove fosse esattamente, pur essendo così vicino a Ponte Tresa, e in fondo anche a Luino. Quello che ho trovato è stato, innanzitutto, uno straordinario balcone sul Ceresio, ma anche un luogo in mezzo al verde e carico di storia profonda, che merita di essere coccolata e mantenuta. Facevano bene i milanesi ad erigerla a meta di vacanza: e varrebbe la pena di riscoprirla in questo senso.
Prendete la scusa di un concerto nella bella chiesa medievale (ce ne sono tanti) per farvi il pieno di bellezza.

 IL LIVE DA CADEGLIANO VICONAGO

Lavena Ponte Tresa è una straordinaria contraddizione: ricca e famosa commercialmente, ha saputo in questo senso sfruttare una dogana che l’attraversa in pieno centro. Ma il bel bacino sul Ceresio “tutto suo”, che si conclude allo stretto di Lavena, forse non ci crede più di essere davvero turistico. E così, con tutte le bellezze che ha, rimane un luogo di passaggio, costretto per di più a celebrare un passato di collegamenti (ferroviari, per lo più) che non ci sono più.
Peccato, perchè i nuovi lavori come la passeggiata sullo stretto o la creazione, proprio dalle ceneri della stazione, di un polo culturale e di informazione turistica o anche l’attenzione alla pista ciclopedonale che inizia li e porta fino a Ghirla, vanno nella direzione giusta: quella di una città dove si può vivere, o soggiornare qualche giorno, sentendosi in vacanza. Io ho lasciato il cuore allo Stretto, andate anche voi a vedere perché.

IL LIVE DA LAVENA PONTE TRESA

Piccola perla incastonata sul Ceresio, Brusimpiano possiede un tesoro e sembra non saperlo: dalla frazione di Ardena, meta di tappe ciclistiche da dilettanti e passaggio per camminatori incalliti con la vena storica, grazie alla linea Cadorna, alla parte di lago con il bel molo per i piccoli natanti, alla spiaggia frequentata da giovani e famiglie, ai tanti locali per il piccolo comune che è, ha tutto per essere un paese turistico.
E per lungo tempo, in effetti, lo è stato: con le sue seconde case di milanesi che potevano godere di questo angolo delizioso che non tutti potevano raggiungere. Ma, forse, è proprio questa difficoltà a raggiungerlo che lo sta penalizzando pesantemente. Non c’è uno straccio di collegamento decente, che non sia l’auto privata: e simbolo di questo isolamento – treni inesistenti, bus di passaggio due volte al giorno, nessun collegamento con l’entroterra – è il bell’imbarcadero sul lido: tanto bello da fotografare quanto inutile, visto che da Brusimpiano non fermano nemmeno i battelli sul lago di Lugano, che invece passano davanti al paese tutti i giorni. Peccato, perchè chi ci arriva lo sa, che ce ne sono molti di motivi per fermarsi, e per dire con orgoglio e persino con un po’ di snobismo chic “Sono a Brusimpiano”: una potenziale Portofino del Ceresio, che ha bisogno solo di crederci.

IL LIVE DA BRUSIMPIANO

Stefania Radman

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Bellezza da film, e qualche rammarico, tra lago e monti http://141tour.varesenews.it/2015/08/09/bellezza-da-film-e-qualche-rammarico-tra-lago-e-monti/ Sun, 09 Aug 2015 08:13:42 +0000 http://141tour.varesenews.it/?p=952 Da Laveno Mombello al confine con la Svizzera la strada è lunga, bella, piena di possibile stupore, ma con un retro gusto un po’ amarognolo. Sono zone incantevoli. Strette tra lago e montagna sono le tonalità di colori con azzurro e verde a ricalcare uno scenario spesso da incanto.

L’amarognolo è dato dalla difficoltà di valorizzare a fondo le proprie bellezze. Il fascino è dato anche dall’esser terre un po’ selvatiche, ma questo poteva valere quando il territorio esprimeva ricchezza economica grazie alla vocazione manifatturiera. Oggi il turismo potrebbe essere una grande risorsa, ma è gestito poco e qualche volta male. Non c’è un piano strategico comune e le piccole rivalità non aiutano a migliorare.

Resta comunque il fatto che chiunque scelga di vivere una vacanza qui fa un’ottima scelta perché ci sono così tante cose da vedere e scoprire che occorrono settimane e settimane.

Laveno Mombello
Il paese, soprattutto in giornate di bel tempo, mostra tutta la sua bellezza. Una bellezza di cui si hanno pochi meriti perché il lago e la montagna sono lì da sempre. L’uomo, a volte, ha solo provato a deturparli e a Laveno un po’ è anche riuscito.
Un paese che ha un enorme potenziale proprio grazie alle bellezze naturali. Però, come per quei ragazzi di cui i professori non sono mai soddisfatti perché potrebbero applicarsi di più, viene da dire che anche a Laveno Mombello si potrebbe fare di più.
Il turismo è una risorsa reale, già oggi, basterebbe crederci. Invece è lasciato un po’ andare come viene. E come mi ha detto anche il sindaco, non sempre viene bene perché non c’è una gran cultura di accoglienza. Vedremo in futuro come andrà…

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Castelveccana

Un bel giro toccando diverse frazioni e ancora una volta scoprendo bellezze e opportunità di un paese che ha tante carte da giocare per promuoversi. Il lago con Caldè non ha nulla da invidiare ad altre località. Lo stesso si può dire delle zone di montagna. Forse tenerle insieme non sempre è facile, ma sarebbero molti i comuni che vorrebbero avere questo tipo di problemi.
C’è tanto potenziale e molto è ancora da esplorare, conoscere e valorizzare.

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Porto Valtravaglia

Il “paese dei Mezarat”, come lo descrive nel titolo della sua autobiografia Dario Fo, è delizioso. Conserva un suo nucleo storico e una vita sociale con diverse iniziative. Resta tra lago e montagna anche se questa è meno pronunciata rispetto agli altri comuni già visitati. Ha diverse frazioni ognuna con una propria identità. Alcuni problemi sono simili a quelli incontrati da Laveno a qui: una scarsa cultura e valorizzazione del territorio. Il frazionamento in tante amministrazioni non aiuta e l’idea del sindaco di fondere Porto con Castelveccana e Brezzo di Bedero potrebbe avere una sua ragione. Porto Valtravaglia merita una visita e forse anche di più.

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Brezzo di Bedero

Tre ore di tour intense e con tanti spunti. Un paese che chiude un trittico della Valtravaglia. Bello, accogliente e interessante. Unisce tradizione e modernità, identità lombarda e globalizzazione. Sarà importante vedere gli sviluppi amministrativi dopo che nella primavera scorsa oltre la metà dei cittadini non è andata a votare lasciando così il comune a un commissario prefettizio perché si candidò una sola lista. La possibile fusione con Porto Valtravaglia e Castelveccana è uno dei temi che possono diventar caldi nel prossimo futuro.

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Germignaga

Una calda giornata e un sole cocente ha accompagnato il tour tra stradine ed esperienze interessanti. Conferme e novità dopo due anni. Progetti che arrivano al traguardo malgrado la devastazione dell’alluvione di novembre. Germignaga è un paese vivo, attivo, aperto e solidale. Una realtà che si presenta con modestia ma che non ha niente da invidiare a luoghi anche più noti. Il parco e il lungo lago meritano una visita

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Luino

Luino è sempre stata bella. Il lago si apre davanti a lei in un maestoso scenario naturale. Cambia colori continuamente esaltando ancor di più le forme delle montagne che lo sovrastano. In questi due anni, dall’altra giornata del tour del 2013, sono stati fatti molti passi avanti. Terminati i lavori del lungo lago, quelli dell’imbarcadero, spostato l’ufficio dell’accoglienza turistica, acqusito palazzo Verbania e finalmente partiranno i lavori di ristrutturazione. Ma soprattutto avviata una consultazione per un concorso di idee che indichi le scelte da fare per sistemare l’intera città con le tante aree dismesse. Luino deve avere coraggio e avere visioni. Allora il futuro la porterà a splendere ancor più facendo uscire da quella condizione di “brava ragazza, ma che potrebbe fare di più”

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Tronzano sul lago Maggiore

Si chiude con il paese più piccolo questa settimana tra lago e montagne. Appena si sale gli scenari naturali che si aprono sono notevoli. La piccola frazione di Bassano, dove vivono 28 persone è un angolo da scoprire così come il lago Delio. La giornata si è poi arricchita grazie alla visita alla centrale idroelettrica di Roncovalgrande. A Tronzano si vive bene e c’è un grande orgoglio per la propria autonomia. Un elemento di valore, ma anche un limite dettato proprio dalle dimensioni realmente molto piccole.

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Sponda magra, terra grassa http://141tour.varesenews.it/2015/08/02/sponda-magra-terra-grassa/ Sun, 02 Aug 2015 08:32:15 +0000 http://141tour.varesenews.it/?p=955 Il 141 Tour Expo questa settimana ci ha portato su un tratto importante di costa del Lago Maggiore, da Angera a Leggiuno, passando per Ranco, Ispra, Brebbia e Monvalle fino a Besozzo. Una sorta di terra promessa per i turisti stranieri, soprattutto tedeschi e olandesi, che a queste latitudini si sentono meglio che a casa loro.

Il turismo però non è una novità. Certo, i turisti non si fermano più mesi come un tempo, in media prenotano una settimana (fonte Federalberghi) dove concentrano tutto quello che vogliono fare, visita a Expo compresa, ma qui albergatori e ristoratori, anche nei momenti di magra, lavorano sempre.

Ciò che invece emerge in questi paesi è un ritorno all’agricoltura dei giovani e un riavvicinamento a professioni, come ad esempio il calzolaio e il macellaio, un tempo snobbate dalle nuove generazioni e oggi reinterpretate in modo innovativo. È molto di più che una semplice sensazione, d’altronde le stesse associazioni di categoria confermano questo trend a livello nazionale.

La presenza di una tradizione famigliare, se c’è, aiuta, ma molti dei nuovi giovani agricoltori incontrati nel nostro tour vengono da esperienze e formazione diverse. Alcuni sono laureati, altri hanno fatto carriere importanti come manager nelle multinazionali, altri ancora hanno scelto di diversificare l’attività di famiglia. Affittano i terreni dove coltivare verdura e frutta, valorizzano tipicità locali, a volte resuscitandole letteralmente da una tradizione sepolta dalla globalizzazione, utilizzano tecniche innovative, creano reti informali e spontanee, sposando produzioni ecosostenibili con l’offerta di servizi di mobilità alternativa, e si appoggiano ai social network per far conoscere i loro prodotti.

Per anni si è parlato di ristorazione a km zero, sapendo che se non c’è una filiera ben organizzata è difficile realizzarla. La diffusione di molte aziende agricole sul territorio ha consentito ai ristoratori di avere un’ampia scelta di fornitori e di proporre piatti realizzati con materie prime della zona. Anche alcune gelaterie hanno scelto questa via, così come alcuni albergatori tra i servizi per i loro clienti offrono  l’orto accanto all’hotel, dove possono scegliere ortaggi e verdure da far preparare allo chef.

Passione, tradizione, cultura, saper fare e innovazione sono stati i nostri compagni di viaggio su questa splendida scosta. Gli stessi pilastri concettuali su cui poggia il Padiglione Italia a Expo.

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Una settimana sui laghi, tra paesaggi da cartolina e opportunità da sfruttare http://141tour.varesenews.it/2015/07/26/una-settimana-sui-laghi-tra-paesaggi-da-cartolina-e-opportunita-da-sfruttare/ Sun, 26 Jul 2015 08:41:01 +0000 http://141tour.varesenews.it/?p=958 Lago, paesaggi e panorami da cartolina, nella calda settimana che ci ha visti partire da Varano Borghi per arrivare a Taino, passano per il Lago di Monate, quello di Comabbio, il Maggiore ma anche il fiume Ticino. Piccoli paesi dal grande cuore, turismo e ricettività di primo piano, ma anche agricoltura e frutti del territorio: questa è stata la settimana del 141tour che ha visitato anche Ternate, Travedona Monate, Cadrezzate, Osmate, Comabbio, Mercallo e Sesto Calende.

Siamo partiti da Varano Borghi, che racchiude nel nome e nel tessuto urbano i segni di una storia industriale che ancora vive nel suo cuore. Dalle case operaie, bellissime, alla spettacolare Villa Borghi trasformata in albergo di pregio, Varano è un borgo operaio che non avrebbe nulla da invidiare al patrimonio Unesco Crespi D’Adda o ad altri esempi internazionali di “company town”, avendo anche una grande varietà architettonica. Alle spalle ci sono una storia e una memoria collettiva che andrebbero raccontati, ed è una sfida interessante.

GUARDA LA TAPPA DI VARANO BORGHI

Ternate è una paese prettamente industriale, che si adagia sul lago di Comabbio e di questo mostra fierezza. Non a caso le due attività che più ci hanno colpito sono ad un passo dallo specchio d’acqua: l’hotel Miralago è un’eccellenza del territorio e sa coccolare i propri clienti anche con nuove migliorie, come la grotta del sale. La Bocciofila ternatese, presieduta da Sandro Filippozzi è un punto di aggregazione fondamentale per la vita cittadina, mostrando il lato volontaristico con collaborazioni con associazioni di disabili.

GUARDA LA TAPPA DI TERNATE

Travedona di Monate si poggia su due capisaldi: le pesche – i perzic – una prelibatezza riconosciuta in tutto il mondo, e il lago, del quale Peppo Bianchi è degno e orgoglioso custode.

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Cadrezzate è l’animo turistico, con ricettività di primo piano come l’hotel La Locanda che lavora sia con clienti business, sia con turisti europei, e la spiaggia “Il Larice”, un vero e proprio centro attrezzato per vivere al meglio il lago.

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Osmate vive per la zucca, non a caso la festa della zucca è l’evento più importante dell’anno. Oltre le due spiaggette, piccole ma magnifiche, il caseificio Norden di Angela e Cesare Ribolzi, che ha conseguito un premio italiano per la buonissima toma di loro produzione.

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A Comabbio abbiamo scoperto una cittadina piccola ma vivace, che in questi giorni si sta dedicando anima e corpo alla mostra di Lucio Fontana, l’artista che ha vissuto a lungo in paese e che proprio a Comabbio ha creato alcune delle sue opere più belle.

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Mercallo nasconde dietro alle dimensioni di paesello un cuore enorme. La cooperativa Cesare Battisti e il Gruppo Giovani sono il fulcro della vita vivace di questo centro, che organizza feste e manifestazioni a ritmo frenetico, come la famosa Sagra del Panzerotto. La novità viene dalla bio-piscina alla Baia 810, che ha anche un ristorante di Universo Vegano.

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Sesto Calende è una città che offre tanti spunti interessanti, oltre ai tantissimi punti culturali da visitare, compresa la fondazione dell’artista Giancarlo Sangregorio. Il fiume Ticino e il Lago Maggiore sono al centro dell’estate, ma una nota di merito va al raviolo di Sesto Calende della Casa della Pasta Fresca, una prelibatezza che ha fatto centro anche a Expo.

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Taino, infine, è una cittadina che cerca di farsi notare e che nell’ultimo periodo si sta muovendo per ritrovare la sua collocazione sulla cartina. Le associazioni come “i Dumitt” e persone come Laura Tirelli, memoria storica tainese, sono i punti di ripartenza per dare maggiore risalto al futuro.

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Giovani agricoltori, il futuro è verde http://141tour.varesenews.it/2015/07/19/giovani-agricoltori-il-futuro-e-verde/ Sun, 19 Jul 2015 08:49:02 +0000 http://141tour.varesenews.it/?p=961 Il 141tour edizione Expo, è arrivato alla fine dell’undicesima settimana e dai piccoli ai grandi comuni delle sette tappe fatte, è stato davvero interessante scoprire tante realtà belle e sane che lavorano sul territorio in questa zona. Una zona dove nascoste tra i boschi si trovano immense strutture dedicate ai cavalli e all’equitazione, e in fondo ad una stradina campi di mirtilli o orti biologici.

Una delle cose più belle girando per la provincia è scoprire l’impegno dei giovani: a Vergiate tre fratelli hanno preso in mano i campi del padre e hanno aperto una coltivazione di mirtilli. Pensano ad ingrandirsi. Mario di Cuirone si racconta con le sue sculture di sasso e granito sparse tra casa e bosco, un artista conosciuto a livello internazionale che ha sempre vissuto nel suo paese. Il lago, a Corgeno è molto bello ed è circondato da una pista ciclabile dove sorgono bar e ristoranti de ove la cucina tradizionale è d’obbligo. Si incontrano persone interessanti che conservano storia e memoria: come chi custodisce il vecchio forno e coltiva sementi antiche.

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Mornago nasconde piccoli segreti: dal gelato artigianale in piazza alla pasticceria di alta qualità. Ci sono personaggi famosi, come il giovanissimo cuoco Valbuzzi che incontriamo mentre taglia il prato o angoli affascinanti come quello della Cascina Lombarda. C’è chi cambia vita e da banchiere decide di coltivare lumache e chi continua ad infornare il pane con la cura e l’attenzione di sempre. Attività portate avanti di generazione in generazione.

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A Sumirago è contagioso l’entusiamo di persone che si impegnano per mandare avanti le tradizioni. Dalla costruzione dei vecchi giochi allo studio dei bachi da seta. Nel centro del paese c’è anche un grande ranch dove l’attenzione e la cura per gli animali fanno venire il buon umore. C’è il miele reso ancora più dolce se si pensa che è fatto da una coppia sposata da 45 anni che ti accoglie col sorriso e c’è un caratteristico circolo portato avanti da una squadra di donne.

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Crosio della Valle è un piccolo centro dove le attività legate al cibo e all’agricoltura sono per lo più di private ma l’accoglienza è grande. E tra le sue fabbriche ce n’è una che serve le salamelle alle feste estive di tutta la provincia, il salumificio Colombo. Ogni piccolo paese ha le sue qualità.

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Daverio ci ha accolto con tante belle storie di cibo, e con la sorpresa di molti angoli di natura ma anche con testimonianze di un passato che viene accudioto amorevolmente dagli abitanti.

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A Casale Litta, abbiamo visitato fattorie e laboratori di dolci, siamo stati accolti e coccolati con cibo buono e tanta simpatia, scoprendo un comune non grande ma con tante risorse dal punto di vista naturalistico.

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Infine a Daverio siamo andati alla scoperta di un paese dove il tempo sembra quasi essersi fermato, salvo poi scoprire start-up innovative che guardano al futuro ma anche all’ambiente.

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