L’ascolto è l’anima del nostro lavoro
Ogni giorno un paese per un tour lungo tutti i 139 comuni della provincia. Quando nel 2013, per la prima volta, abbiamo iniziato a riflettere seriamente su questo lavoro c’era una discreta incredulità. La lunghezza del progetto, l’energia necessaria, le problematiche tecnologiche erano aspetti che potevano far desistere. Invece ci abbiamo creduto e abbiamo iniziato questo viaggio dentro le comunità del nostro territorio.
Gli obiettivi
Sono tre gli obiettivi del progetto 141tour: il primo riguarda la grande opportunità che ci offre Expo. Da alcuni mesi stiamo lavorando al progetto 141Expo che prevede un gemellaggio tra ogni nostra comunità locale con uno stato partecipante alla grande esposizione mondiale. Crediamo che i prossimi sei mesi saranno ricchi di esperienze e i nostri comuni hanno molto da raccontare in proposito; il secondo è fare un’analisi del territorio con un ascolto più attento, al di là delle notizie e della cronaca; il terzo riguarda la promozione delle nostre realtà locali. Sono più belle e hanno da offrire molto più di quello che possiamo immaginare. Ce ne rendemmo conto già nel 2013. Oggi ne abbiamo una maggiore consapevolezza.
Il lavoro della redazione
Arriva un momento in cui ogni professione richiede una riflessione e un’analisi sul proprio ruolo, soprattutto su come si esercita all’interno del mondo in cui si agisce. Questo per il giornalismo vale il triplo per diverse ragioni. La nostra è un’attività ambiziosa, dove il confine con la presunzione è davvero sottile. Narriamo, o cerchiamo di farlo, ciò che accade. Già da solo questo aspetto richiederebbe continue riflessioni. Se aggiungiamo il fatto che i mezzi e la tecnologia hanno un’evoluzione vertiginosa, si comprende allora come il giornalismo, più di tante altre attività, richieda momenti di profondo studio.
Questa considerazione teorica generale trova poi ulteriori spunti per comprendere le ragioni del nostro progetto denominato 141tour.
La storia del nostro lavoro
All’inizio, parliamo del lontano 1997, fu il web. Si trattava di fare lo stesso lavoro praticato da secoli, utilizzando un mezzo diverso. Per il giornale online tempo e spazio avevano significati diversi da quelli a cui eravamo abituati. La Rete magnificava questo e permetteva di abbattere distanze. Era sufficiente avere un computer e un modem per potersi connettere a Internet.
A questo è seguita la stagione del web 2.0. Il lettore diventava protagonista e questo rendeva il giornalismo partecipato.
Lo sviluppo tecnologico da lì a poco avrebbe consentito di iniziare a pubblicare, e quindi vedere, video con grande semplicità. Di lì a poco la terza grande fase: quella dei social che rappresentano la vera rivoluzione nel mondo della comunicazione e dell’informazione. Facebook, YouTube, Twitter,Instagram e decine di altri social sono diventati un’esperienza quotidiana per milioni di italiani che primeggiano nel loro utilizzo.
Il quarto grande salto, e siamo ad oggi, è rappresentato dalla diffusione degli strumenti del mobile: tablet e smarphone. Per darvi un’idea di cosa possano significare è sufficiente considerare due aspetti: la loro diffusione e l’utilizzo che se ne fa. Quattro anni fa la quota delle visite a Varesenews da uno strumento mobile era pari a 2,4%. Oggi siamo ben oltre il 45%.
Insieme a questo occorre tener conto che una volta per leggere Varesenews occorreva avere un pc o un notebook. Oggi ci si può connettere ovunque e a qualsiasi ora.
Fin qui niente di nuovo se non una semplice, per quanto vertiginosa, evoluzione tecnologica.
Non è solo questo però.
La convergenza
Varesenews, da quanto descritto, non è più solo web da tanto tempo. Al giornale online si è aggiunta una sezione video, una intensa attività sui social e per finire uno sviluppo che riguarda il real time.
Tutto questo in meno di cinque anni. La crescita del giornale è diventata sempre più forte, malgrado numeri che già ci collocano tra i big nazionali. Diventa perciò prioritario coordinare tutta l’attività considerando opportunità, limiti e caratteristiche di ogni mezzo cercando di far sì che la notizia e la narrazione sappiano articolarsi nei modi migliori.
Web, video, social e real time dispongono di strumenti diversi e questo richiede una nuova modalità di lavorare.
L’utilizzo del live blogging ci ha aperto una strada importante rispetto al real time. Abbiamo iniziato ad utilizzarlo in diverse occasioni, ma sempre legate a eventi di cronaca. Dopo alcuni mesi di studio è nata l’idea di un utilizzo diverso per raccontare contesti come la vita di una città e comunità.
Il giornale resta una sorta di hub, ma il lavoro per il 141tour ha la sua centralità proprio nel live blogging. Social, con modalità diverse, video, articoli si intrecciano per valorizzare ogni parte del lavoro sul campo.
Tutto questo ci permetterà di poter riflettere grazie a una grandissima esperienza diretta dei singoli giornalisti sia nella loro iniziativa nel tour, che nel lavoro al desk e in quello per i social.
L’ascolto e la comunità
La realtà sociale, economica e politica sta cambiando e occorre ritrovare il tempo e la disponibilità a una conoscenza meno superficiale e che troppo spesso corre dietro la notiziabilità. Il tour è nato anche dalla considerazione che occorra rimettersi in discussione partendo dall’ascolto delle persone, delle associazioni, delle aziende. Un territorio ampio e differente come quello della provincia di Varese richiede ancora maggiore attenzione.
È chiaro che un giorno per un comune, soprattutto quando è grande, non basta, ma intanto è un momento interessante per tutti, a partire da noi.
Lavorare senza il bisogno di correre dietro alla notizia ci permette di ascoltare in maniera diversa valorizzando l’esperienza sia dei protagonisti che di chi raccoglie le informazioni.
L’accoglienza nel 2013 è stata davvero un elemento centrale. Il tour ci ha permesso di scovare luoghi, storie e situazioni che non conoscevamo. Ci permette di costruire con ancora maggiore cura la rete delle relazioni e dei rapporti che per un giornale locale sono la linfa vitale.
La dimensione economica
Varesenews lungo i suoi diciassette anni di vita ha sempre avuto una ragione per ringraziare le tante realtà che hanno creduto nel nostro lavoro. Stiamo diventando sempre più un caso da studiare, ma noi sappiamo bene quanto il successo dipenda solo dall’energia e dalla forza dei progetti.
Il 141tour è solo una evoluzione di tante cose fatte finora. Sono molti a darci fiducia e incoraggiare il nostro continuo ricercare strade per far meglio. La forza è nel lavoro di squadra dove redattori, altre figure editoriali e il team commerciale, hanno un comune obiettivo: migliorare il prodotto e consentire così agli investitori di avere un reale ritorno economico seppur in diverse modalità. Per questa ragione un lavoro capillare, fatto con tecniche nuove e con modalità diverse dal solito costruire il giornale, fa di 141tour un vero progetto innovativo.
Ve lo racconteremo ancora in modo più dettagliato nei prossimi mesi, via via che l’esperienza potrà consentirci di fare ulteriori analisi e riflessioni.