Oltre 160 relatori, 1300 ospiti, 24 ore di incontri e dieci location tutte diverse e interessanti. All’indomani dell’ultimo incontro del ciclo “Diamoci un futuro”, è tempo di bilanci e di analisi per un’iniziativa che per per più di due mesi ha portato Varesenews in giro per la provincia di Varese per un esperimento inedito e dai frutti interessanti.
L’idea era quella di riassumere e condividere con un vasto pubblico gli incontri più interessanti e significativi del nostro 141Tour, con una chiave di lettura un po’ particolare, orientata al futuro e alla speranza. Volevamo mostrare e condividere la sensazione entusiasmante che abbiamo vissuto nei sei mesi del Tour, durante i quali ogni giorno abbiamo incontrato associazioni, aziende, amministrazioni e singole persone animate da una positiva voglia di cambiare le cose, di progettare il domani evitando di crogiolarsi nella litania della crisi.
Come abbiamo spiegato in ognuna delle dieci serate, abbiamo dovuto nostro malgrado selezionare gli interventi. Pur con la formula dei quattro minuti per ogni relatore non potevamo chiamare più di una quindicina di persone per incontro. Nonostante questo abbiamo messo insieme un interessante spaccato delle realtà positive che animano la nostra provincia.
Per tornare ai numeri (che abbiamo riassunto nei due grafici che vedete qui a fianco), abbiamo incontrato 44 amministratori ed altrettanti esponenti di associazioni e operatori della cultura e del turismo; 53 tra imprenditori e commercianti, 12 operatori del sociale, 9 della scuola e cinque della comunicazione.
Molto varia l’età dei relatori, con una forte presenza della fascia più attiva della popolazione – quella tra i 30 e i 50 anni, e se c’è un rimprovero che possiamo fare ai noi stessi è quelli di non aver coinvolto di più i giovanissimi.
Così come era stato per il 141Tour, anche “Diamoci un futuro”è stata un’esperienza interessante di contatto e di ascolto con i nostri lettori e con la parte più sana della nostra provincia. Una provincia che, pur non esente da difficoltà e crisi, ha un tessuto sociale, economico e culturale forte, in grado di rispondere all’incertezza di oggi con una forte propensione al cambiamento. Tutto questo, insieme al ricordo delle tante belle persone incontrate, ci fa ben sperare nel futuro.